Bercio, bofonchio, borbotto, brontolo, dico parolacce, digrigno i denti, dileggio, farfuglio, gesticolo, gorgoglio, grugnisco, impreco, ingiurio, insulto, inveisco, irrido, mugugno, rumoreggio, sacramento, sbraito, schernisco, smoccolo, strepito, svillaneggio, odio tutto e tutti, ma soprattutto… leggo libri! In particolare albi illustrati, ma non disdegno le fiabe, le favole, i miti, i classici di ieri e di oggi.
Prediligo le storie divergenti, un po’ strane, che non vanno come ti aspetti e che non finiscono neppure troppo bene. Il mio albo illustrato preferito si intitola Nel paese dei mostri selvaggi, dello scrittore americano Maurice Sendak (in inglese Where the Wild Things Are). Pensate che persino il mio amico Obama l’ha letto ai bambini qualche anno fa! (D’accordo, sono più espressivo io, ma anche lui non se l’è cavata poi così male, in fondo.)
E leggo in pubblico, perché sono convinto – dannatamente convinto – che solo i libri, le storie, le belle storie, possano salvarci la pellaccia! E sono anche convinto che ci sia poca gente che l’ha capito, dunque vale la pena di urlarlo a gran voce. Sì, e benché il pubblico mi faccia un po’ schifo (me ne starei più volentieri nel mio antro puzzolente), ho deciso di immischiarmi nella vita mondana per parlare di libri.
Dunque, se siete insegnanti, educatori, librai, bibliotecari o altri missionari del genere, e se non sapete più che pesci pigliare per cercare di far innamorare della lettura i vostri allievi (bambini di scuola primaria, soprattutto), potete sempre chiamare me: state certi che non dimenticheranno facilmente l’incontro con lo Scuro, e qualcuno di loro verrà irrimediabilmente infettato dalla passione per le storie.